Il vero significato di Kung Fu

Estrema Maestria, Estrema Fatica.

Questo è il vero significato di Kung Fu.

Anche un pittore o un artista può raggiungere il Kung Fu.

È la pedissequa ripetizione, che porta ad affinare la propria tecnica, finché non diventiamo veri maestri di ciò che facciamo, e il fare si trasforma in arte.

Per capire il significato di questo antico termine cinese, bisogna analizzare i due ideogrammi che lo compongono:

功 KUNG = controllo, duro lavoro, faticare, abilità

夫 FU = grande uomo, potente tigre, valore

功夫 KUNG FU = Uomo lavoratore, Duro lavoro, Arte da sudare, Grande volontà, Grande fatica, Arte che si conquista con fatica e sacrificio, potente tigre.

Un termine che porta con se l’essenza di una disciplina creata per raggiungere i più alti livelli di arte, attraverso sacrificio e dedizione profonda.

Se dovessi raccontare a un profano cos’è il Kung Fu, gli direi che è:

l’arte di migliorare se stessi, il proprio fisico e la propria salute, attraverso il duro allenamento.

Ripetendo antichissimi schemi di movimento, dette “forme”, è possibile allungare i propri tendini e guadagnare, come dicono i cinesi, anni di vita per ogni millimetro e centimetro di allungamento guadagnato.

Si può raggiungere scioltezza, forza, sicurezza interiore profonda.

Kung Fu è il duro allenamento che conduce a raccogliere indubbiamente i frutti del proprio lavoro.

Kung Fu è una via che conduce alla conoscenza di se stessi, dei propri limiti, dei propri sforzi, della propria via interiore.

La Scuola di Kung Fu e gli insegnamenti del Tempio di Shaolin a Firenze

 

maestro shi yan huiLa scuola di kung fu a Firenze coltiva la vera essenza del kung fu tradizionale del tempio di Shaolin.

Shaolin Quan Fa Firenze è condotta da Francesco Bedogni, allievo diretto di M° Shi Yan Hui, Monaco Guerriero e unico rappresentante ufficiale del Tempio di Shaolin in Italia.

Il Maestro Yan Hui ha sede stabile a Roma e conduce seminari e corsi professionalizzanti di medicina tradizionale cinese.

 

 

Quali benefici porta il Kung Fu come lo intendiamo noi alla scuola Shaolin Quan Fa Firenze?

  1. scioltezza fisica
  2. elasticità fisica
  3. forza fisica
  4. sicurezza interiore
  5. correzione della postura
  6. dissipamento di dolori fisici e dolori alla schiena
  7. arte di difesa personale
  8. crescita della consapevolezza esteriore (del proprio corpo) e interiore (del proprio spirito)
  9. stabilità emotiva
  10. coltivare la disciplina per se stessi
  11. evoluzione spirituale e mentale

L’incontro e il mio amore per il Kung Fu – di Francesco Bedogni

Fin da bambino sono stato attratto dalle discipline orientali.

Stiamo parlando degli anno ’80.. quando tutto era ancora all’inizio.

Nella zona dove abito io erano presenti palestre di Karate, Giudo ma non mi piacevano come impostazione.

Lo Yoga mi affascinava, e mi affascina ancora oggi la meditazione.

La mia indecisione su quale strada intraprendere è perdurata nel tempo, fino a quando successe che andai al cinema a vedere un film di Bruce Lee.

Dal quel momento volevo praticare il Kung fu Cinese.

Ma essendo lontano da centri importanti, non era facile trovare una palestra che praticasse il kung fu.

Da quel momento in poi credo di aver visto tutti film di arti marziali possibili, fino a quando all’età di 17 anni con alcuni amici automuniti, trovammo un insegnate nella zona di Empoli.

È stato subito amore.

Mi sono accostato e ho intrapreso questa strada perché volevo imparare a difendermi, convinto di diventare invincibile, per vendicarmi dei soprusi subiti da ragazzino, e per trovare il coraggio e la forza di un guerriero.

Volevo imparare a difendere i più deboli dai soprusi, riconoscere la verità dalla falsità, il giusto dallo sbagliato.

Nel corso del tempo ho intrapreso anche altre strade e altre conoscenze, che però mi hanno sempre riportato al kung fu.

Il kung fu tradizionale è come una splendida quercia secolare, con tanti rami robusti.

Ogni esperienza che ho fatto mi ha riportato a quella quercia.

Potrei quasi dire che la quercia è l’insieme, e ogni esperienza che ho fatto e vissuto un ramo di quell’insieme.

Nel 2011 ho intrapreso un viaggio in Cina al Monastero di Shaolin, senza aspettative, solo gran curiosità di vedere i leggendari Monaci di cui avevo tanto letto e visto esibizioni e con la volontà di provare a capire se quella fosse ancora la mia strada.

A Shaolin ho ritrovato la motivazione, ho capito che non ci sono segreti, ma solo studenti che si allenano e studiano.

Più studi più comprendi, meno studi meno comprendi, questo è il segreto.

Sta solo a te decidere fino a che punto vuoi arrivare.

Kung Fu significa risultato di un duro lavoro e rappresenta la profonda conoscenza di una materia, qualunque essa sia.

Il poeta ha il kung fu, il cuoco ha il kung fu, un giardiniere può avere il kung fu.

Il kung fu è dentro ogni nostra azione fatta con consapevolezza e attenzione, sentimento e conoscenza.

I maestri sono lì per affrirti la possibilità di apprendere, proprio come una fonte di acqua di montagna, sono lì per dissetare l’assetato. Se hai sete bevi .. poco importa chi tu sia.

A Shaolin ho finalmente conosciuto il mio maestro Shi Yan Hui monaco di 34° generazione che da diversi anni vive in Italia per mandato dell’Abate del Monastero SHi Yong Xing, e con il quale collaboro da diversi anni.

Insieme a altri compagni di tutta Italia, ci ritroviamo tutti i mesi per allenarci con lui e con i nostri allievi perché, come ho detto prima, non c’è mai fine all’apprendimento.

Nel Kung fu di Shaolin la Meditazione Chan, la medicina Yi e l’ allenamento del Wu ( la parte marziale) sono inseparabili, come in un essere vivente non si può separare lo spirito e la mente dal corpo.

Il kung fu di Shaolin è per tutti e per qualsiasi età.

Dopo tanti anni mi guardo indietro e penso di aver fatto tanta strada, ma mi guardo anche avanti, e mi rendo conto che ho ancora molta strada da fare: quel bambino timido e pauroso ha ceduto il passo ad un uomo, più consapevole e sicuramente più coraggioso, più sicuro e fiducioso nel futuro.

Il Kung fu di shaolin non è uno sport, è uno stile di vita. Devo molto a quel viaggio fatto nel 2011 a Shaolin al Maestro Shi Yan Hui che mi ha accolto e mi ha dato fiducia, e a tutti i compagni di percorso e agli allievi di tutti questi anni.. ci sono sempre nuove pagine da scrivere nelle storie di una vita.

Francesco Bedogni

Francesco Bedogni

Insegnante di kung fu shaolin

Ho praticato il kung fu da grande, ma l’impronta lasciata è indelebile.

Prendere l’abitudine di lavorare al superamento dei propri limiti, con la pazienza e l’impegno quotidiano, acquisire consapevolezza del proprio corpo, nella sua interezza, imparare a rispettarlo, averne cura e gestirlo: questi sono solo alcuni dei regali che la pratica di questa disciplina lascia a chi ha la fortuna di imbattervisi.

La forza, l’energia rinnovata, l’elasticità e la scomparsa di dolori e tensioni fisiche risultano quasi effetti secondari rispetto a tali profonde ripercussioni.

Margherita Fossi

praticante di kung fu

Il  kung fu per me è uno stile di vita, non solo uno sport. lo pratico proprio per questo e per mantenermi in forma.

Lo consiglierei perché ti mantiene  sia da un punto di vista muscolare che spirituale.

Daniele Cialdi

13 anni, praticante di Kung Fu

Per me il Kung Fu non è solo uno sport ma è uno stile di vita che come benefici non ha solo il benessere fisico ma anche quello mentale.

Il Kung Fu insegna ad essere disciplinati e non solo coordinare il movimento, ma anche l’anima, lo spirito e il respiro.

Elia Bertini

10 anni, praticante di kung fu

Da quando mio figlio frequenta questa disciplina, posso affermare con sincerità che mi si è aperto un mondo che non conoscevo.

Quando si parla di kung fu vengono subito in mente i film di Bruce Lee. Invece, quelle volte che mi fermo a guardare la lezione di mio figlio, si percepisce, forse proprio perché abbiamo un meraviglioso maestro, che dietro ad ogni movimento che studiano c’è il suo perché. Ogni parola, tutto l’insieme è un’ armonia.
Sono rimasta contenta che la filosofia su cui si basa questa disciplina sia il rispetto reciproco fra maestro e allievo, e che i suoi insegnamenti vadano ben oltre il fattore fisico, ovvero che siano soprattutto spirito e mente.

Serena Tongiorgi

mamma di Daniele

Mio figlio aveva appena sei anni: molto agitato, scoordinato nei movimenti, non amava la confusione.

Dopo la prima prova di Kung Fu alla scuola Shaolin Quan Fa Firenze rimango colpita dalla fermezza, disciplina e serenità che dà il maestro a tutti, grandi e piccini. Mio figlio ne esce dicendo: “questo è quello che voglio essere, sento che io esisto”.

Trovo in questa disciplina tanta serenità fisica e mentale, un proseguo dell’educazione che noi genitori diamo a nostro figlio: regole ma soprattutto rispetto per se stessi e per gli altri, oltre ad una buona preparazione fisica. “Essere”……lo aveva capito in pochi minuti.

Sonia Dorello

mamma di Elia

Siamo una famiglia di 4 persone e il kung fu è parte integrante della vita di tutti noi, visto che sia mio marito che i miei figli lo praticano ormai da diversi anni. 
I miei figli attualmente hanno 11 e 13 anni ed entrambi hanno iniziato intorno ai 6 anni.
 
Hanno iniziato per gioco, ma poi la passione per il kung fu è diventata sempre più forte. E di sicuro è anche merito del maestro eccezionale che hanno e che è riuscito a trasmettere loro la vera essenza di quest’arte.
 
Oggi i risultati si vedono nella fisicità ma soprattutto nel modo di porsi nei confronti della vita e delle persone. Il rispetto, la tenacia, la determinazione, il coraggio di affrontare sempre nuove sfide ….  secondo me il kung fu ha dato loro davvero una marcia in più… 
 
E poi c’è mio marito, che dopo l’adolescenza non ha mai praticato nessuno sport …… tramite i nostri figli si è avvicinato al mondo del kung fu e all’età di 49 anni ha iniziato a provare … sono passati 4 anni e per lui la pratica del kung fu è diventata qualcosa di irrinunciabile.
 
Fa un lavoro fisco pesante eppure non manca mai ad alcuna lezione e si allena anche da solo, quando può.  Ha acquisito una notevole elasticità corporea e resistenza fisica ed è  rinato dal punto di vista del benessere fisico e anche di quello mentale. 
 
Quando si allena, riesce a scaricare tutte le tensioni interiori oltre a quelle corporee.
 
Diciamo che il kung fu rappresenta per noi una chiave per vivere la vita in modo più consapevole e soddisfacente, da ogni punto di vista. E mi includo anche io, mamma e moglie di guerrieri dragoni, che di riflesso riesco a  respirare ugualmente l’effetto benefico che il kung fu inevitabilmente riesce ad avere su chi lo pratica.
 
Consiglio a tutti di provare …. per i ragazzi è un percorso di formazione davvero importante, io sono felicissima di come si stanno evolvendo …. e la storia di mio marito insegna che non ci sono limiti di età …. il kung fu può migliorare la vita davvero a tutti! 
Sonia Marinelli

mamma e moglie della kung fu family

Ho iniziato il kung fu da adulto.
Sono della generazione cresciuta con il mito delle arti marziali e da ragazzo ho praticato Judo.
Poi mi sono allontanato e ho relegato l’attivita fisica a frequentazioni periodiche in palestre, ma senza in realtà mai appassionarmi alle attività che praticavo.
 
Qualche anno fa ( 2011) mia moglie, che frequentava una associazione di danze orientali, mi ha parlato di un corso di Kung Fu che si teneva nella stessa palestra, tenuto da una persona ” speciale”  ….
 
« sembra veramente un monaco del kung fu » mi disse lei.
 
Per curiosità provai un paio di lezioni per vedere se fossi in grado di rimettermi in forma e se ne valesse la pena.
Era un corso ad un orario in tarda serata, e con il lavoro, mi sembrava di allungare oltremodo la mia giornata fuori casa.
Ma comunque perché no? ..provai
 
Sin dal primo momento capii che si trattava di qualcosa di diverso rispetto a quello che mi aspettavo.
Non c’era la solita atmosfera aggressiva che di solito aleggia in queste palestre.
 
L’ambiente era attivo ma  disteso, e l’impegno fisico doveva comprendere fatica e sopratutto attenzione a quello che veniva richiesto.
 
Mi ricordo che rimasi affascinato dalle simulazioni di combattimento a mano nuda, si chiamano “forme”, una serie di movimenti  ripetuti in una sequenza precisa, che simula azioni di difesa ed offesa rispetto ad un ipotetico avversario ma che, ho scoperto con il tempo, comprende anche meditazione e controllo della postura e benefici effetti dati dalla stimolazione di particolari aree de corpo.
 
Dopo qualche tempo cominciai a capire che il succo e l’essenza era nello spostare i propri limiti in avanti,
con continuità, con fatica e sopratutto con volontà, e a volte ostinazione.
 
Non si tratta di rincorrere un ideale di elasticità e potenza fisica, che ovviamente hanno la loro massima espressione in una diversa stagione della vita, ma si tratta, o almeno è così per me, di mantenere quello che si ha, e di recuperare quello che si è perso e dimenicato.
 
Si tratta di gustare il sapore ed il benessere della fatica, mirata ad ottenere un risultato.
 
Ogni lezione è un dono che ricevo e che fo a me stesso.
Francesco Nanni

praticante di kung fu

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Shaolinquan – tratto da wikipedia

Lo Shaolinquan (少林拳S, “Pugilato della Giovane Foresta”) è uno stile delle arti marziali cinesi ideato dai monaci buddisti del Monastero di Shaolin. Oltre ad essere considerato uno dei più efficaci e antichi stili delle arti marziali asiatiche, ne è ritenuto il progenitore. La nascita ufficiale dello Shaolinquan si fa risalire al monaco Bodhidharma (菩提达摩) nel monastero Shaolin sulle montagne Songshan (540 d.C. circa). Si possono distinguere due stili: uno del Nord e uno del Sud, a loro volta divisi in varie scuole. Il principio fondamentale dello Shaolinquan è riuscire a passare da una tecnica a un’altra, dall’attacco alla difesa. Il risultato è uno stile dirompente ma fluido, in cui le tecniche non vengono interrotte, ma si susseguono. Lo Shaolinquan comprende svariate tecniche di attacco: pugni, colpi a mano aperta e di gomito; calci a terra e calci volanti. Lo stile del Nord predilige un maggior uso delle gambe, mentre lo stile del Sud a parte delle tecniche sull’uso del pugno e degli arti superiori. Le tecniche di parata sono fondamentali, in quanto vengono considerate come veri e propri colpi. Numerose sono anche le tecniche di caduta, onde avere il minor danno possibile quando si cade o si viene proiettati (Ditangquan). Uno degli aspetti più importanti dello Shaolin è lo studio delle tecniche di presa, leva, immobilizzazione e strangolamento (Qinna). Tra le armi usate importante il bastone.

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Rosa Pistolesi

Rosa Pistolesi

praticante di kung fu shaolin